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ORSO.
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ORSO.
Definiz: Sost. masc. Mammifero di grossa e forte corporatura, vestito di folto e lungo pelo, che si annovera tra le fiere o belve pericolose anche, all'uomo. Delle varie sue specie le più note sono quella ch'è detta Orso bruno (l'ursus arctos dei Naturalisti), che si trova, sebbene oggi raramente, nei monti d'Europa e facilmente si addomestica, e quella ch'è detta Orso bianco (l'ursus maritimus dei Naturalisti), che abita i ghiacci del settentrione.
Dal lat. ursus. –
Esempio: Fior. Virt. 37: E puossi somigliare il vizio dell'ira all'orso, il quale mangia volentieri il mele.
Esempio: Dant. Inf. 26: E qual colui che si vengiò con gli orsi, Vide il carro d'Elia al dipartire, ec.
Esempio: Pallad. Agric. 42: Alcuni i ferramenti, li quali adoperano, ungono di sevo d'orso; e alcuni serbano il grasso dell'orso pesto coll'olio, e ungonne i segoni colli quali potano.
Esempio: Petr. Rim. F. 274: E se come ella parla e come luce Ridir potessi, accenderei d'amore, Non dirò d'uom, un cor di tigre o d'orso.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 84: Noi facciamo oggi una festa, nella quale chi mena uno uomo vestito a modo d'orso, e chi a guisa d'uom salvatico, ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 74: La qual tuttavia (una giovane) gli pareva vedere o da orso o da lupo strangolare.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 369: Ebbono trovato uno cimiero d'un mezzo orso con le zampe rilevate e rampanti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 46: Simiglia Rodomonte intorno a Orlando Lo stolido orso che sveller si crede L'arbor onde è caduto.
Esempio: Car. Rim. 85: Per pietà n'urlaro i lupi, Ne ruggiro i leoni e fremír gli orsi.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 25: Dall'altra banda della Madonna.... fece Jacopo un orso che monta in sur un pero.
Esempio: Salvin. Opp. Annot. 149: Per contrario ne' paesi freddi e diacciati si trovano orsi, lepri e corvi bianchi.
Esempio: Fosc. Poes. C. 63: Non preghi d'inni.... Ma di veltri perpetuo l'ululato Tutta l'isola udia,... E gli uomini sul vinto orso rissosi E de' piagati cacciatori il grido.
Esempio: Pindem. Poes. 346: Gran miracolo! Educati, Non danzan gli orsi?
Esempio: Panant. Paret. 33: Come sui ghiacci del settentrione S'uccidon gli orsi bianchi ed i castori.
Definiz: § I. Figuratam. detto di Persona poco socievole e di modi poco urbani. –
Esempio: Guerrazz. Buc. 121: Certo quel matrimonio con cotesto orso di pittore guasta un po' la perfezione del quadro.
Definiz: § II. Orso, si disse Un arnese di pietra ruvida che si usava un tempo per pulire i pavimenti. –
Esempio: Not. Malm. 2, 788: Fare screpolare o rompere l'orso, che si dice quel pietrone che adoprano gli stufaiuoli, per ripulire il piano delle stufe.
Definiz: § III. Essere come l'orso, goffo e destro, si usa parlandosi di quelle persone che sanno essere all'occasione pronte ed accorte, nonostante che appariscano abitualmente tarde e melense. –
Esempio: Cecch. Corr. 2, 2: Gli è come l'orso, e' par goffo e destro.
Esempio: Fag. Comm. 6, 48: Questo villano l'ho per furbo; egli è come l'orso, goffo e destro.
Definiz: § IV. Essere una data pietanza una fava in bocca all'orso; modo proverbiale che vale quanto Non toccare un dente. –
Esempio: Not. Malm. 2, 547: Quando a un grande affamato si dà poco cibo diciamo: Non gli ha toccato l'ugola.... e proverbialmente: È stata una fava in bocca all'orso.
Definiz: § V. Parere un orso, dicesi di uomo con la barba e capelli lunghi e arruffati.
Definiz: § VI. Pelare l'orso, detto di checchessia, vale Essere, nel suo genere, gagliardo, robusto, efficace. –
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 189: Il quale, avendo già dato di morso Ad una pesca e sopravi bevuto Certo Montepulcian da pelar l'orso, ec. (male la stampa: pigliar).
Esempio: Lipp. Malm. 11, 9: Verrà quivi tra poco in lor soccorso A dar picchiate, ch'hanno a pelar l'orso.
Esempio: Not. Malm. 2, 788: Picchiate, ch'hanno a pelar l'orso. Picchiate gagliarde; perchè il pelo dell'orso, essendo difficile a svellere e pelare, non si fa cascare con percosse leggieri.
Esempio: Red. Lett. 1, 322: Vorrei, che ella fosse qui vicina, perchè le farei assaggiare un certo vin rosso, che presentemente io bevo, che pela l'orso.
Esempio: E Red. Lett. M. 111: Vi è la seconda [canzone], che è sorella della prima, anzi a me pare più robusta.... e di più la canzone dell'Imperatore e quella del Re saranno accompagnate da due lettere latine, che pelano l'orso.
Definiz: § VII. Ancor di buone pere mangia l'orso; modo proverbiale che vale Non son perdute tutte le speranze. –
Esempio: Grazz. Rim. V. 339: Pur segui avanti, e non ti sbigottire, Ch'ancor di buone pere mangia l'orso.
Definiz: § VIII. Chi dal lotto spera soccorso, mette il pelo come l'orso. –
V. Lotto, § VIII.
Definiz: § IX. Invitare l'orso alle pere, vale Proporre ad alcuno cosa ad esso accettissima.
Definiz: § X. Leva le pere, ecco l'orso; modo proverbiale. –
Esempio: Crusc. Vocab. I: Pera. E.... Lieva le pere, ecco l'orso; e dicesi per avvertimento dell'Aver cura alla cosa, che tu hai in mano, quando vien da canto alcun altro che ne sia ghiotto, per tòrtela.
Definiz: § XI. L'orso sogna pere; modo proverbiale che vale Ciascuno vede nell'immaginazione e spera di avere ciò che desidera più ardentemente. –
Esempio: Lipp. Malm. 8, 65: O baccellaccio! l'orso sogna pere; L'è bell'e vinta, ovvia tientela stretta.
Esempio: Not. Malm. 2, 671: L'orso sogna pere. Ognuno si figura di godere quel ch'ei vorrebbe.
Esempio: Fag. Rim. 2, 84: Ah finalmente l'orso sogna pere; E ciò che ardentemente si desia Talor sognando è sol permesso avere.
Definiz: § XII. Non ischerzar con l'orso se non vuoi esser morso, si disse per Non convenire mettersi nei pericoli senza necessità. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 369: Non ischerzar con l'orso, se non vuogli esser morso.
Definiz: § XIII. Non stuzzicare l'orso quando gli fuma il naso; modo proverbiale che vale Non si deve provocare chi già è incollerito. –
Esempio: Diviz. Calandr. 1, 2: Non stuzzicar, quando fuma, il naso dell'orso.
Definiz: § XIV. O morrà l'orso o chi gl'insegna, si disse per Qualche cosa con l'andar del tempo accadrà, che muterà lo stato delle cose. –
Esempio: Cecch. Masch. 4, 5: Cento ottanta scudi Vi portan tanto in là.... e in questo Mentre o ci morrà l'orso, o chi gl'insegna.
Definiz: § XV. Porre l'orso a guardia delle pere; modo proverbiale che vale Affidar a uno cosa di cui egli sia avido: più comunemente Dare le pecore in guardia al lupo, o la lattuga in guardia a' paperi. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 253: L'orso è qui posto a guardia de le pere.
Definiz: § XVI. Prendere a menare l'orso a Modena, o Togliere, a menare l'orso a Modena; proverbio derivato dall'obbligo, che certe popolazioni della Garfagnana ebbero un tempo, di condurre a Modena un orso vivo tutti gli anni, per aver avuto alcune boscaglie in enfiteusi dai principi Estensi: e vale Mettersi a un'impresa piena di rischi o di difficoltà. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 320: Il quale.... mi par, secondochè si dice, ch'egli abbia tolto a menar l'orso a Modena.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 340: Non pigliate a correggere Il mondo.... perchè, nell'ultimo, Voi piglieresti a menar l'orso a Modana.
Esempio: E Cecch. Spirit. 1, 2: Al mal anno che giunga a quello stiavo Poltrone! Io ho tolto a menar l'orso a Modana.
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 6: Tòr moglie, che si scopra non t'amare, È un tòr l'orso a Modana a menare.
Definiz: § XVII. Vendere la pelle dell'orso prima di averlo preso. –
Esempio: Not. Malm. 2, 611: Vender la pelle dell'orso prima di pigliarlo è Fare assegnamento sopra una cosa, che ancora non s'è conseguita, ed è anche molto dubbioso il conseguirla.
Esempio: Cecch. Mogl. 1, 2: E' bisogna pigliar prima quest'orso, E poi vender la pelle.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 87: Più bue di me non è sotto le stelle: Perch'innanzi ch'io abbia preso l'orso, Vuo' (come si suol dir) vender la pelle.